Detroit, lo humour che manca e il coinvolgimento misurato con l’algoritmo: se tutto è cambiato, il quarto capitolo di Beverly Hills Cop non rende giustizia al personaggio cult di Eddie Murphy. Un piedipiatti a Beverly Hills – Axel F è in streaming su Netflix e Altadefinizione.
La Trama di Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F
Axel Foley, il celebre poliziotto di Detroit, torna in azione quando viene contattato da Billy Rosewood (Judge Reinhold). Axel deve tornare a Los Angeles per aiutare sua figlia Jane (Taylour Paige), un’avvocatessa che si è messa nei guai investigando sulla corruzione all’interno del Dipartimento di polizia di Beverly Hills. Insieme al Detective Bobby (Joseph Gordon-Levitt), Axel si ritrova a scontrarsi con il Capitano Grant (Kevin Bacon) e a investigare su un circuito di riciclaggio, omicidi e soldi sporchi.
Un’Avventura che Non Convince
La peculiarità di Beverly Hills Cop era proprio l’atmosfera urbana in cui sguazzava Axel. Non c’erano filtri e, complice una libertà maggiore, i film osavano nel linguaggio, nel tono, nell’umorismo. Ma in Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F manca il palcoscenico giusto, con una narrazione che prova a farsi matura seguendo il rapporto padre-e-figlia, o rendendo la storia una specie di buddy movie, con Axel affiancato a Bobby.
La Strada dello Streaming Non è Adatta ad Axel Foley
A proposito di strada: la peculiarità di Beverly Hills Cop era proprio l’atmosfera urbana in cui sguazzava Axel. Non c’erano filtri e, complice una libertà maggiore, i film osavano nel linguaggio, nel tono, nell’umorismo. Ripetiamo, inutile fare paragoni, ma è chiaro che qualcosa si sia rotto in fase di scrittura, snaturando il profilo di Axel e di conseguenza depotenziando il suo retaggio.
Conclusioni
Funziona poco questo nuovo Beverly Hills Cop, che in Italia esce con il fuorviante titolo Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F. Funziona poco perché il mito del personaggio sembra inadatto a convivere con le regole dello streaming, tra l’altro inserito in una sceneggiatura che non rende onore alla saga, né ai suoi principi. Arrivando stanco al finale, il film gira e rigira in una storia poco originale, sfiorando addirittura la noia. Nemmeno il mitico tema musicale di Lorne Balfe e la presenza di Joseph Gordon-Levitt riescono a salvare una quarta avventura che, forse, non meritavamo.