L’anime Sakamoto Days mette in scena un contrasto forte fin dal titolo: un uomo che ha lasciato dietro di sé la fama spietata da sicario per costruire una vita tranquilla con la moglie, una figlia e un negozietto di famiglia. Ma la tranquillità è un lusso che il passato non concede facilmente.
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Taro Sakamoto è stato un killer leggendario, temuto ovunque. Un giorno però ha incontrato Aoi, ha deciso di ritirarsi, di abbandonare la violenza, vendere la sua abilità nel sangue per una vita di semplicità. Ma quando vecchi nemici — vecchi alleati — e assassini con conti in sospeso iniziano a bussare alla sua porta, la promessa che ha fatto alla moglie (quella di non uccidere più) diventa la sua più grande sfida. Proteggere chi ama, parlare con la propria coscienza, bilanciare il presente che desidera con il passato che perseguita.
Forza, azione e leggerezza coniugata
Quello che sorprende di Sakamoto Days è quanto bene riesca a mescolare generi: ci sono combattimenti coreografati con fantasia, gag comiche — specie nella vita quotidiana di Sakamoto che è goffo, acciaccato, “fuori forma” — e momenti che colpiscono emotivamente quando riaffiorano ricordi o affronta il conflitto interiore. L’anime non è solo esplosioni e colpi di scena; sa quando fermarsi, respirare, far emergere l’anima del protagonista.
L’animazione è fluida, le scene d’azione sfruttano ottimamente il design dei personaggi e le ambientazioni. Il fatto che Sakamoto sia spesso “fuori forma” non è pretestuoso: enfatizza la distanza tra ciò che poteva essere e ciò che è ora, aggiungendo umanità a un personaggio che altrimenti rischierebbe di restare solo protagonista spettacoloso.
Qualche sbavatura che si sente
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Il ritmo non è perfetto: alcune puntate si trascinano con dialoghi o situazioni più lente del necessario, specialmente quando l’anime costruisce il mondo piuttosto che avanzare la trama.
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Alcuni antagonisti restano meno memorabili rispetto a Sakamoto stesso o agli alleati: manca qualche villain davvero iconico che lasci il segno come lui.
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L’aspettativa di fondo — che Sakamoto possa cambiare tutto, possa vivere davvero da uomo “normale” — è bella, ma l’anime sa anche che non potrà liberarsene del tutto; per qualcuno questo tira fuori un senso di “ancora non finito”.
Pro & Contro
| ✔️ Pro | ❗ Contro |
|---|---|
| Mix riuscito di azione, commedia e momenti emotivi | Ritmo altalenante, episodi “di contorno” meno incisivi |
| Protagonista con spessore, sia come killer che come padre/famiglia | Alcuni antagonisti non sfruttati al massimo |
| Design visivo curato, animazioni di lotta spettacolari | L’anime assume che tu conosca già il tono del manga, pochi spiegoni |
| Tema della redenzione, della famiglia, del prezzo del passato | La promessa “non uccidere più” pesa, ma a volte diventa limite narrativo |
Valutazione: ★★★★☆ (4/5)
Impressione finale
Sakamoto Days è una delle sorprese più piacevoli del 2025 nel mondo anime. Non è perfetto, ma è sinceramente divertente, spesso emozionante, e fa il suo compito: farci affezionare a un ex sicario che sceglie la pace, pur sapendo che dovrà combattere se vorrà difenderla. Se ami anime d’azione con un cuore, con conflitti morali e una vena comica che alleggerisce ma non svilisce, questo titolo vale il tempo che ci metti per guardarlo.